Montag, 16. Februar 2009

Lo star mi strugge e il fuggir non m'aita



"Io mi volsi dallato con paura
d'essere abbabdonato, quand'io vidi

solo d'innanzi a me la terra oscura;"

(Purgatorio canto III 19-21)

Insieme alla mia ombra ho iniziato un viaggio.
In realtà ero solo, ma la sua compagnia m'ispirava serenità voglio così pensare di essere stato con lei sola e unica testimone.
Una notte la strada degli Apostoli era vuota, l'ora tarda e il vento autunnale costringeva a restarsene a casa. La mia di casa era ormai lontana, preferivo camminare riscoprendo la solitudine dei miei pensieri, che in me soli si ripetevano, ripetendosi esausti di essere solo pensati.
Ero in compagnia della nonvita cittadina, delle indelebili impronte che lascia l'uomo sulla città. Data l'ora, vorrebbero pur dormire loro, le luci, le vetrine dei negozi, sofferenti croniche d'insonnia, stanche di essere osservate, dormirebbero anche loro a quell'ora della notte, ma si mostrano gentilmente ai mie occhi di passante, ma troppo distratto son io, per così tante luci, poi così intense. Troppe luci o forse poche, troppo poche ombre. Che sia la mia ombra a guidarmi stasera, che voglia lei un po' di buio per poter esser, lei finalmente un po' sola, troppo poca luce, e troppo poco è il buio, sembra infastidita di dovermi danzare attorno, costretta, passo dopo passo, desidera solo spiccare il volo, in modo fugace, tanto per non fare male a nessuno, come se in questo suo girarmi e ripassarmi prima davanti e poi di fianco, stesse cercando una via di fuga.
Vorrebbe forse liberarsi da questo continuo mostrarsi in tutte le sue forme e lunghezze, stufa di sfilare sempre in basso, di non avere le attenzioni debite per tanto sforzo, non oso immaginare, se quntificabile possa esserlo, il dolore d'un'ombra. Non esiste il rimorso!
Sotto il duomo ad un'ora che non conosco, ero arrivato senza essermene accorto, ero distratto o indaffarato con il mio pensare, e dell'ombra mi crucciavo ma fantasticando ormai non la consideravo. Alzai lo sguardo e fu in quell'istante che le luci che lo rendevano maestoso ed imponente si spensero. Improvvisamente mi lasciarono solo, questa volta non c'era più nessuno e il mio pensiero ammutolito di fronte a tanto scempio, smise di pensare alle ombre, le stesse che in quel frangente si erano liberate di me.

LnM

1 Kommentar:

  1. Bellissimo post...ma sei sicuro che ti inseguiva l'ombra o nn era qualkuno?cmq secondo me dovresti cambiare spacciatore ahahhahaha! skerzo mbarè mio sei estremamente dotato per scrivere...è un dono Mikè, non sono tutti ad averlo...tu ce l'hai...mach was drauss...Un bacione grande...sempre la tua più grande fan Princì!

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